Apri le pagine e senti il vento d'Africa sfiorarti la faccia.
Dinanzi agli occhi il paesaggio contornato dal rosso infuocato dei tramonti, profili di zebre e giraffe all'orizzonte. E poi la vita, quella intensa di Kuki Gallmann, che non solo ci fa conoscer eil cuore dell'Africa, le sue meraviglie e le sue brutture, ma si mette a nudo essa stessa per prima.L'Africa che le ha rapito il cuore, l'Africa che le ha portato via il marito e il figlio. A proposito leggere anche il suo Sognavo l'Africa, di cui ho visto il film due volte.
A suggellare ciò che credo da sempre che l'aver amato è il dono èpiù importante, e l'Amore non finisce con la morte.
In questo libro c'è il sentimento dell'accettazione, la nostalgia dei ricordi d'infanzia che si mescolano alle notti africane.
C'è un'Africa di tragedie e carestie, corruzione e guerra. E poi c'è il continente che ha evocato nei viaggiatori un'inesplicabile necessità di ritornare,il mal d'Africa, il luogo che ha conservato ciò che la maggior parte del mondo ha perduto: spazio e radici. Tradizioni, una bellezza eccezionale, panorami selvaggi, animali rari, gente straordinaria. È questa l'Africa cha canta Kuki Gallmann ne La notte dei leoni.
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