Autore: Laura Esquivel
Titolio: Dolc ecome il cioccolato
Titolo Originale: Como agua para chocolat
Traduttore: Benso S.
Editore: Garzanti
Pagine: 179
Data di Pubblicazione: Luglio 2008
ISBN: 8811681081
Prezzo: 9,90
“Dolce come il
cioccolato” è un libro che fa parte del Realismo magico sudamericano, che
io adoro, si lascia leggere in fretta, e
ci si appassiona alle vicende della protagonista, Tita, che secondo la
tradizione di famiglia non può sposare l'uomo amato perche deve badare a sua
madre fino alla sua morte. Tita cresce odiando sua madre, l’autoritaria Mamma
Elena, e l'unica sua amica è Nacha (la criada) che le insegna il suo amore
per la cucina.
Sotto al titolo c'è scritto :
Sotto al titolo c'è scritto :
"Romanzo piccante in 12 puntate con ricette, amori e rimedi casalinghi"
E’ un romanzo “sinestetico", [sinestesia] capace di fare risvegliare le emozioni più
recondite dell'animo umano attraverso i sapori. Inizialmente ero entusiasta nel
leggerlo e ho amato molto i rimedi casalinghi per ogni evenienza e proverò di sicuto qualche piatto messicano, cucina che adoro.
E’ un un libro appassionato, viscerale e se analizziamo
il titolo notiamo che, se nella traduzione italiana comunica dolcezza, in
lingua originale indica uno stato d'animo affine alla rabbia. "Como agua
para chocolate", cioè come l'acqua per il cioccolato che, nella tradizione
messicana, si lascia scaldare tanto a lungo da diventare bollente, così come
l'animo di chi è davvero infuriato.
Amo molto i libri che si rifanno al Realismo magico e
alla sinestesia, ossia alla la fusione dei sensi evocata dalle parole, però ho
un appunto critico da fare a Dolce come
il cioccolato: ad un certo punto e in certe fasi mi è scaduto in un…Harmony!
Eh si...inoltre certe vicende, a mio avviso, andavano sviluppate meglio, non voglio fare spoiler,
però secondo me, in alcune fasi, la scrittrice avrebbe dovuto dire di più sulla
storia e sulle emozioni, invece l’ho trovata sbrigativa e un pò "superficiale" nel descrivere gli eventi surreali.
Mi è piaciuto leggere le ricette che corredano il testo ed
entrano a far parte integrante del romanzo stesso, è un libro-coccola, una piacevole lettura, una bella storia d’amore…ma
non lo si può paragonare, per esempio, a La casa degli spiriti di Isabel
Allende [come ho letto da qualche parte].
A questo libro, manca qualcosa…l’ingrediente che avrebbe
potuto fare la differenza.
Ad ogni modo, mi sento di consigliarlo... di certo non ci si annoia!
Con un finale, devo dire, davvero delizioso.
Il passo che ho trovato più bello è questo:
"Mia nonna aveva una teoria molto interessante.
Diceva che, benché nasciamo con una scatola di cerini
dentro di noi, non possiamo accenderli da soli, abbiamo bisogno di ossigeno e
dell'aiuto di una candela.
Solo che in questo caso l'ossigeno deve provenire, per
esempio, dal fiato della persona amata; la candela può essere un tipo qualsiasi
di cibo, di musica, di amore, di parola o di suono che faccia scattare il
detonatore e accendere il tal modo uno dei fiammiferi. Per un momento ci
sentiremo abbagliati da una intensa emozione. Si produrrà dentro di noi un
piacevole calore che con il passare del tempo si andrà affievolendo,
lentamente, finché non sopraggiungerà una nuova esplosione a ravvivarlo.
Ogni individuo deve scoprire quali sono i detonatori che lo fanno vivere,
poiché è la combustione che si produce quando uno di essi si accende a nutrire
di energia l'anima. In altre parole, questa combustione è il nostro nutrimento.
Se non scopriamo in tempo quali sono i nostri detonatori,
la scatola di cerini si inumidisce e non potremo mai più accendere un solo
fiammifero." (...)
Com'erano giuste queste parole! Se c'era qualcuno che
poteva comprenderle, questa era Tita.
Putroppo doveva ammettere che i suoi cerini erano pieni
di muffa e di umidità. Nessuno avrebbe più potuto accendergliene uno.
La cosa più triste era che lei conosceva, sì, i suoi
detonatori, ma ogni volta che era riuscita ad accendere un fiammifero glielo
avevano inesorabilmente spento.
John, quasi leggendole nel pensiero, commentò:
"Per questo bisogna star lontani dalle persone che
possiedono un fiato gelido. La loro presenza potrebbe, da sola, spegnere il
fuoco più intenso (...)
Maggior distanza prendiamo da queste persone, più facile
sarà proteggerci dal loro soffio".
Pag. 89
"Scoprire i detonatori che lo fanno vivere"
RispondiEliminacosa non facile ma indispensabile.
Parole sacrosante.
Ciao, piacere di incrociarti in rete.
grazie Valeria per essere passata!
EliminaLena
Ho avuto le tue stesse reazioni, all'inizio ero entusiasta e mi sono appassionata tanto a questa lettura surreale, ma ad un certo punto ho trovato qualcosa di diverso e inaspettato, che ricorda davvero l'Harmony (che non ho mai letto) pensavo meglio per la fama che ha!E' vero anche che mette voglia di provare a fare le ricette che suggerisce, specialmente quella i peperoni con le noci o le torrejas con la panna e di visitare il Mexico!:-)
RispondiEliminaNeppure io ho mai letto un Harmony...dalle copertine già si evice il contenuto "aulico" della storia =)....
EliminaEh sì...a me ha dato le stesse tue sensazioni. Voglio andare in Messico [ma da sempre!] e preparare tutte le ricette del libro...già son brava [a detta degli altri] con la cucina messicana tacos e fajitas, zuppa di fagioli e guacamole sono i miei cavalli di battaglia! ;-)
Ma queste ricette sono una chicca secondo me, soprattutto le torrejas con la panna!
Lena
letto anni fa... anche se mi è piaciuto di più il film...stranamente, di solito è il contrario... :-)
RispondiEliminaLetto tanti anni fa. Mi è piaciuto molto. Il passaggio dei "cerini" l'ho anch'io trascritto nel mio quaderno delle citazioni (che, confesso, anni fa aggiornavo più frequentemente di quanto faccio ora).
RispondiEliminail film non l'ho visto.Ah, secondo me il titolo originale rende molto di più della traduzione italiana :-)
Soy colombiana. Es triste que le hayan cambiado el nombre al libro y a la película, al traducirla al italiano. Pues, con el nuevo nombre, le cambian todo el significado!!
RispondiEliminaLa traducción literal sería: "Come Aqcua per il Cioccolato", lo que significa que el personaje principal (Tita) estaba furiosa!!.
Hola Paulina, estoy de acuerdo.
EliminaTambién yo nunca he cambiado el título.
Yo también lo creo ! jajajajaja
Gracias por escribir