Intervista alla
scrittrice Agnese Messina, autrice de “L’ultimo canto della fenice” a cura di Lena Ceglia
Agnese Messina è una giovane scrittrice emergente, classe 1989 nasce e vice a Catania dove ha conseguito il Diploma all'Istituto Tecnico Aeronautico ed il brevetto di pilota privato. La sua formazione tecnico-scientifica non le ha impedito di appassionarsi, fin da piccola, alla Letteratura e ai testi classici, con i quali è cresciuta ed ha alimentato il proprio amore per la scrittura.
1. Da cosa e/o da chi hai tratto ispirazione per
questo tuo romanzo?
Il
romanzo è del tutto inventato, ma i sentimenti, i luoghi, “l'anima” del libro
mi appartengono profondamente. L'ispirazione credo mi sia venuta proprio dal
desiderio di dare una forma e una storia a tutto quello che avevo dentro.
2. Quale
messaggio di fondo vorresti arrivaste al lettore?
Ciò
che vorrei comunicare ai miei lettori è bivalente: da un lato, lasciarsi
coinvolgere dall'arte, lasciarsi portare lontano dalla “normalità” corrente
senza paura, senza sentirsi diversi in modo negativo ma, al contrario,
sentendosi dei privilegiati, quasi degli eletti. Dall'altro lato, vorrei far
respirare ai miei lettori un'atmosfera sana, salubre, fatta di sentimenti forti
e veri, nobilitanti, che permettono di staccare dalla quotidianità.
3. Quando e
perché hai cominciato a scrivere?
Ho
iniziato a scrivere da piccola, intorno agli 11- 12 anni.
Ricordo
ancora oggi quel giorno. In realtà, è stata un'esigenza... l'unico modo per dar
sfogo alla fantasia dirompente di una bambina. Fin da piccolissima infatti,
amavo inventare storie, di ogni tipo. E spesso, queste storie entravano in modo
strutturato ed elaborato nella mia mente, permettendomi di fare sogni
lunghissimi, precisi e molto avventurosi.
Una
mattina, al termine dell'ennesimo racconto di un sogno a mia madre, lei mi
disse semplicemente: “ma che bello! Dovresti scriverlo!”.
Ed
eccoci qui!
Da
quel giorno non ho mai smesso di affidare alla carta scritta tutto ciò che la
mia fantasia produceva senza sosta.
4. Stai
lavorando per un nuovo romanzo?
Si,
sto lavorando ad un nuovo romanzo. Ammetto che procede un po' a rilento, ma
nutro molte speranze in questo nuovo lavoro. E' un romanzo diverso dal
precedente, più maturo forse, più intricato ma sopratutto, mi sono spinta sul
genere “sovrannaturale”, senza che però sconfini minimamente nel Fantasy.
5. Cosa si
prova a volare?
Eh,
che dolci memorie rievoca questa domanda! Volare è adrenalina, è concentrazione
e precisione. In certi momenti può sembrare di star “guidando” un veicolo come
altri, come una macchina, poi però porti l'immaginazione poco lontano da te e
ti rendi conto di essere a 1500 piedi da terra, e ti senti... bene! Di certo,
però, è una cosa che comporta grandissima responsabilità e competenza. Non
immaginiamoci il volo solo come quello raccontato dai piloti di top gun.
6. Quando e
come hai capito che volevi scrivere
Come
ho già anticipato, credo che sia un'attitudine che fa parte di me, del mio essere. Durante l'adolescenza,
sopratutto, sentivo l'esigenza, il bisogno impellente di scrivere, di inventare
storie principalmente per evadere dalla quotidianità che non mi appagava del
tutto. Curiosamente, in questi anni mi sono resa conto di scrivere molto meglio
nei momenti bui e tristi piuttosto che in quelli allegri.
7. Ascolti
musica quando scrivi? Se si, quale?
Quando
scrivo ho bisogno della massima concentrazione e silenzio. Divento bisbetica,
mi infastidisce anche il minimo ronzio! Cosa che, ovviamente, rallenta
notevolmente la mia produzione, perchè tali condizioni non sono possibili ogni
giorno. Ad ogni modo, amo la musica e adoro ascoltare musica classica e
sinfonica. Ma quando lo faccio, dedico la mia attenzione solo a quello.
8. Quali sono i
tuoi libri e i tuo generi letterari preferiti?
Beh,
ho letto parecchio e nella mia libreria ho libri di generi totalmente diversi.
Di certo, il genere che apprezzo maggiormente dal punto di vista letterario e
che sento più vicino è il naturalismo francese, e tutta la letteratura europea
tardo ottocentesca. Tra i libri che hanno profondamente segnato la mia vita e
il mio stile posso ricordare Madame Bouvary o Il ritratto di Dorian Gray. Tra
gli italiani, sicuramente Pirandello e Verga.
Ammetto,
però, di essere una fan sfegatata della saga di Harry Potter, pur non essendo
una fedele appassionata del genere Fantasy.
Grazie
Come è consuetudine delle mie interviste, chiedo agli autori delle foto, con relativa didascalia, che parlino di sè, e Agnese Messina ha scelto queste :
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L'ultima è la foto della mia presentazione libraria, in pratica tutto ciò che i miei viaggi mi permettono di fare. Scrivere. E comunicare agli altri questa enorme passione. |
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