"Tutto panna chantilly" di Erika Gallini (Atmosphere Libri) ha un titolo che può trarre in inganno. La panna, con il suo colore bianco, sembra rimandare istintivamente al concetto di purezza e candore, ma scava scava e ci si accorge che c'è dell'altro. Molto altro.
Non si tratta di una storia stucchevole e che cavalca l'onda dei romanzi sinestetici, piuttosto racconta le vicende di una famiglia corrosa dalla mancanza di dialogo fra i suoi membri, che porta a conseguenze a volte devastanti e irreversibili.
La scrittura della Gallini è fresca e spontanea e va di pari passo con lo stile scorrevole che conduce il lettore sino all'ultima pagina, con sempre maggiore curiosità.
A raccontarci le vicende della sua famiglia è Agnese, un'adolescente irriverente ma anche molto sensibile. Ho amato molto il personaggio della nonna al quale la scrittrice affida il ruolo ironico, a tratti comico, nella narrazione.
Mancanza di dialogo, sesso, liti irreparabili, droga, suocere contro nuore, figli contro padri (e viceversa), alcol, discorsi intrisi di razzismo sono tutti ingredienti che condiscono la storia incentrata su un pasticcino pluripremiato dell'Antica pasticceria Toron, dal nome del precedente titolare.
Mentre così il gran pasticcere si porta dietro un odore di burro e di zucchero, dall'altra parte ci sono i singoli membri della famiglia che combattono contro un male specifico che va, pian piano, a sgretolare le relazioni intessute all'interno del contesto familiare.
Una storia piacevole da leggere che apre le porte alle riflessioni, con naturalezza.
Un libro oltre le apparenze.

Pillole biografiche
Erika Gallini nasce a Udine nel 1973. Vive in un piccolo centro del Friuli dove lavora come ingegnere civile. Tutto panna chantilly è il suo primo romanzo.
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