Sul "The San Francisco Chronicle" dicono di questo libro:
"La bambina nata due volte è uno di quei libri che ti fanno fare tardi la sera e poi ti lasciano sveglio a pensare con meraviglia a quello che hai letto".
Giuro che a me è accaduta la stessa identica sensazione.
Appena l'ho finito, avrei voluto ricominciarlo.
Un libro, in rare circostanze come questa, non è soltanto una semplice narrazione, ma un intreccio di storie che sembrano inanellarsi con la tua vita. Scrivere una recensione non è semplice, nel senso che si dovrebbe essere un pò distaccati dalle emozioni personali e raccontare soltanto il libro in sè. Ma non stavolta, non per questo libro.
La bambina nata due volte di Carolina De Robertis è ambientato in Uruguay (paese d'origine della scrittrice) e odora fortemente di mate, di eucalipto, di salsedine, ha il sapore deciso del realismo magico. Finalmente, ritrovo un libro dove questo genere letterario è in estasi, un genere intriso di magia e storia, di passione e del potere dell'amore. Amore intenso non solo nel senso relazionale, ma anche filiale, amora per se stessi, amore per la Patria. Un libro avvincente, di quelli che mi ricordano la Allende e Marquez, la Serrano, ma qui vi ho trovato lo stile di Carolina De Robertis, ben ritmato, colmo di passione, una scrittura poetica ed anche semplice, scorrevole, meravigliosa, coinvolgente. La scrittura della De Robertis è naturale, mai forzata, si percepisce chiaramente che le parole le sono nate dal cuore, essendo questo libro una lettera d'amore per l'Uruguay e scriverlo, come afferma la stessa autrice " ...mi ha portato al cuore del mio retaggio familiare". Infatti, pur essendo un romanzo, e dunque alcune parti originate dalla pura invenzione, i fatti più salienti sono assolutamente reali, frutto di studio e ricerche sul campo, per quanto riguarda gli avvenimenti storici, ma anche episodi tratti dal suo albero familiare.
Dalla trama:
1° gennaio 1900. Il primo giorno del secolo non è mai come gli altri, men che meno a Tacuarembo, minuscolo villaggio del Sudamerica. La folla è radunata intorno all'albero più grande del paese e non crede ai propri occhi: la piccola Pajarita è tornata. Rifiutata dal padre, era scomparsa pochi mesi dopo la nascita e l'avevano data per morta. Eppure ora è lì, in cima, appollaiata sopra un ramo sottile. Ha un anno ormai e negli occhi grandi, neri e vivaci, ha la stessa luce di quando è nata. Per alcuni si tratta di un miracolo, per altri è una strega, ma una cosa è certa: d'ora in poi per tutti Pajarita sarà «la bambina nata due volte», una ragazzina circondata di mistero, con un talento speciale per curare con le erbe.
Un dono prezioso che anni dopo, ormai donna fiera e determinata, le permette di sopravvivere a Montevideo sola contro tutti, insieme ai propri bambini. Ma la figlia Eva, fragile e tremendamente testarda, non si accontenta di sopravvivere. Vuole realizzare un sogno, diventare poetessa. E per farlo fugge verso le luci di Buenos Aires, la città che scintilla delle promesse di Evita Perón. (...)
Inizia così un viaggio entusiasmante nel cuore dell'America Latina, nei suoi caldi odori e nella sua passione. Da Pajarita ad Eva, e da Eva a Salomè, tre generazioni di donne divise da una mancanza di conoscenza della vita delle altre dovuta al vuoto generazionale che lascia silenzi che disorientano, ma anche abbracci che valgono può di mille parole. Una storia al femminile, dedicata al coraggio delle donne, alla forza insita nel femminile di rinascere sempre, e sempre. Ognuna di loro cerca qualcosa di più grande di se stessa, e compie un piccolo miracolo. Spazio è lasciato anche ai personaggi maschili che ispirano, a volte, quelli femminili. leggendo delle loro vite, li ho amati tutti. Ogni personaggio è così ben definito che non puoi fare confusione tra l'uno e l'altro, e non puoi che imparare dai loro sbagli e condividere le loro gioie.
La Storia è fortemente presente in questo romanzo: si passa attraverso l'eco delle due Guerre mondiali, al secondo dopoguerra e ai moti rivoluzionari che agitarono (non solo) l'America del Sud, con la sua figura più emblematica: il grande Ernesto Che Guevara. Il ritratto di una nazione sconvolta dagli eventi del ventesimo secolo: Montevideo, Peòn in Argentina, i Tupamaros in Uruguay. Tutte le descrizioni sono accurate frutto di studio e ricerca.
Varie sono le tematiche affrontate: dall'immigrazione allo stupro, dall'importanza dei legami familiari ai diritti umani. Anche il non detto ha la sua valenza tra queste righe.
Ho trovato questo libro di una meraviglia indescrivibile.
Una storia da leggere e vivere (e rivivere) sulla propria pelle.

Pillole biografiche
Carolina de Robertis è cresciuta in una famiglia uruguaiana che è emigrata prima in Inghilterra, poi in Svizzera e in California, dove lei tuttora vive. Con Garzanti ha pubblicato anche La bambina nata due volte, il suo primo romanzo uscito con enorme successo in tutto il mondo, grazie al passaparola.
altra curiosità: la stesura del romanzo è durata 8 anni, mentre l'autrice lavorava come attivista in organizzazioni umanitarie per la difesa delle donne maltrattate.
Si, Lena. Mi ispira parecchio :) grazie mille per avermelo segnalato :)
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