“ Ci sono molte morti durante il corso di una vita.
La maggior parte delle persone non se ne accorge.
Crede che si muoia una volta soltanto.
Ma basta fare un po' di attenzione per rendersi conto che si muore in continuazione”
Questo è uno di quei libri che ti incatenano alle pagine e ti inducono a trovare le parole migliori per poterne condividere l'essenza e comunicare agli altri, le sensazioni che ha suscitato la lettura.
Con "Volti nella folla" di Valeria Luiselli ci troviamo (come da quarta di copertina) a Città del Messico, qui una giovane donna, una Emily Dickinson del XXI secolo, con due figli piccoli e un marito che forse la tradisce, lotta per riconquistare un suo spazio fisico e mentale.
Scrive per ricordare di quando viveva a New York e lavorava come editor di una casa editrice alla ricerca di perle dimenticate della letteratura latinoamericana.
Un giorno, nella biblioteca della Columbia University, scopre che negli anni Venti il poeta messicano Gilberto Owen aveva vissuto a pochi isolati da casa sua.
Da quel momento in poi ciò che prima era semplice interesse diventa un'ossessione e il fantasma di Owen si trasforma da fugace visione a presenza costante nella sua vita.
Il poeta e la ragazza si cercano nello spazio oscuro delle gallerie della metropolitana dove entrambi viaggiano, o hanno viaggiato, tra realtà e finzione.
![]() |
ph qui |
Questo romanzo è sicuramente un atto rivoluzionario perchè prende le distanze da due contesti socio-letterari, tipici dell'ambiente messicano: il libro sicuramente si discosta dalla cosiddetta narconovela, ossia il riferimento al narcotraffico e alla vita malavitosa spesso "celebrata", a fini commerciali, anche in serie televisive (pure in Italia), che ritraggono lo strato più rozzo della società, e si distanzia anche dal realismo magico (che personalmente gradisco molto, vedi Garcìa Màrquez, Rulfo, Asturias, Allende...).
Questo è un dato confortante, perchè finalmente da quella terra, il Messico, arrivano voci e modi nuovi a raccontarla, anche se, devo sottolinearlo, una rarefatta fragranza legata al realismo magico è comunque presente, viene ad ammantarne le pagine, ma la scrittrice inserisce tali elementi letterari in modo sottile, lo fa sembrare casuale, non lo forza, nascono con naturalezza dalla storia stessa, intanto noi leggiamo, non ce ne accorgiamo eppure è lì: il realismo magico si è insinuato nel nostro animo, presentato però in maniera originale, diversa, con maestria, senza languide leziosità nè effetti teatrali (di cui, tra l'altro, il realismo magico, quello puro, di vecchia scuola, non necessita).
Un tratto distintivo di queste righe è anche la propensione della protagonista ad un certo nomadismo, non intendo geografico, ma sentimentale che la spinge ad aver esperienze di vita variegate, a tratti surreali e connotate dalla provvisorietà. I gesti stilistici adoperati dalla Luiselli meriterebbero di sicuro una profonda attenzione, ma posso dire in breve che la scelta di creare un collegamento tra passato (ossia la vita a New York della protagonista che lavora come traduttrice e agente letteraria per una casa editrice) e presente (ossia la vita della protagonista come moglie, mamma e scrittrice a Città del Messico) è stato un azzardo ben riuscito. Nonostante questa discrasia temporale, la narrazione non è per niente frammentaria, anzi aumenta la fame letteraria di chi legge e non risulta dispersiva. A incrementare questa curiosità è la marcata tendenza della protagonista al citazionismo letterario che ho apprezzato molto e all'inserimento di racconti, credo, autobiografici.
La Luiselli ha saputo creare una connessione tra il passato e il presente dell'anticonformista protagonista facendocene apprezzare il mondo psichico, le virtù come le ombre, senza però indugiare nel flusso di coscienza, ma rendendolo, invece, minimal ed incisivo: a volte occorrono poche parole, ma precise per esprimere un concetto e, soprattutto, per farlo ricordare, a mio avviso, e l'autrice riesce in tale scopo. Persino quello che non si dice ha il suo senso in questo libro. Un libro fatto di dettagli, fantasmi, odor di tamales, rumori di treni e di strade, versi poetici, voci di bambini, fruscìo di pagine, volti nella folla.
Ho amato la maniera dell'autrice di costruire, senza forzature, i pensieri e le azioni dei vari personaggi, lo spazio e il tempo della narrazione, il modo di modellare i personaggi stessi e presentandoceli in tutta la loro realtà, senza veli, attraverso una scrittura tagliente, cruda, diretta e raffinata.
I temi affrontati sono vari: il valore della lettura e l'influenza che gli scrittori hanno sulla nostra vita, l'importanza di fare delle scelte, il coraggio di guardare in fondo a se stessi e rinascere ogni volta se ne presenti la necessità, i rapporti interpersonali e la loro evoluzione (o involuzione), l'importanza della scrittura come modo di esprimersi.
Un gran bel capolavoro letterario.
![]() |
ph qui |
Pillole biografiche
Valeria Luiselli è nata nel 1983 a Città del Messico ma, per una serie di strane coincidenze, ha la residenza a Venezia e New York. Ha collaborato con giornali e riviste come The New York Times, Letras Libres, Etiqueta Negra e Internazionale. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta di saggi e reportage Carte false, considerata uno dei migliori libri dell'anno. Attualmente vive a New York e partecipa regolarmente a progetti multidisciplinari che uniscono danza, teatro e arti plastiche. Volti nella folla, suo romanzo d'esordio, è stato tradotto nelle maggiori lingue europee.
SCHEDA TECNICA DEL LIBRO
Titolo originale:
Titolo: Volti nella folla
Autrice: Valeria Luiselli
Traduttrice: Elisa Tramontin
Pagine: 176
Prezzo: € 16,50
ISBN: 9788883732010
Nessun commento:
Posta un commento
Scrivi cosa ne pensi...