
Un libro scritto da donne per le donne, nel quale si evince che la straordinaria forza dell'essenza femminile sta nell'intelligenza emotiva, in quella speciale sensibilità che fa sì che le donne abbiano una marcia in più, una forza che prorompe dall'interno e, grazie alla quale, si possono affrontare le imprese più ardue, non solo forza morale, ma anche fisica. Noi donne, se vogliamo, possiamo fare tutto.
Se nel senso comune un tempo agli uomini erano attribuiti forza e capacità di agire e alle donne debolezza e passività, che cosa è cambiato dopo almeno trent’anni di femminismo? E soprattutto: cosa è passato nell’immaginario delle giovani donne, nella loro consapevolezza di sé?
I testi presentati in questo volume – frutto di un lavoro seminariale durato circa due anni – interroga luoghi comuni e acquisizioni date per scontate, in un confronto con le differenze tra Occidente e Oriente e alla luce delle opere di alcune grandi pensatrici: Carla Lonzi, Christine de Pizan, María Zambrano, Simone Weil e Angela Putino. Forza non significa necessariamente violenza, né la passività sempre si contrappone all’agire radicale.
"Sensibili guerriere" (Iacobelli editore) non è solo uno scritto sulla forza femminile, non sono soltanto parole che una volta lette lasciano il tempo che trovano, bensì semi che germogliano nell'anima fino a che, ogni donna, a suo tempo, li farà fiorire.
Per me questo è un libro che entra di diritto nella mia cerchia di letture dedicate al sapere femminile, accanto al più celebre "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estès, ossia quei libri che non possono essere letti soltanto una volta, ma che accompagnano le donne un'intera vita.
In particolare, le autrici (Alessandra Chiricosta, Federica Dragoni, Maria Raffaella Fiori, Angela Lamboglia, Eleonora Mineo, Laura Percoco, Giada Sarra e Federica Voci) si sono occupate dei temi più vari: dalla forza femminile nelle Vie marziali alla presa di parola per esprimere l'Essere donna in pubblico (storicamente la parole delle donne spesso è stata giudicata inammissibile, se pensiamo poi che abbiamo cominciato a votare soltanto nel 1946 notiamo come il "prendere parola" in pubblico rappresenti un atto politico, una presa di responsabilità verso le cose che meritano attenzione).
E' stato meraviglioso leggere queste pagine perchè frutto dii un'esperienza, fatta da donne dai venti ai trent'anni, dalla quale ricavare piccoli insegnamenti che valgono come tesori preziosi.
"Ogni donna trova la strada, il proprio accesso alla forza"
Il capitolo che ho più apprezzato, a livello personale, è quello di Federica Dragoni "Come l'acqua, come il fuoco. Dialogo con Marìa Zambrano", perchè la filosofa e scrittrice spagnola è per me una guida nell'universo femminile, e colgo l'occasione per trascrivere un passo che adoro:
"L'armonia si fa qui cifra stessa della relazione che la Zambrano crea tra forza e passività, vita e pensiero. Armonia come scelta, rinuncia e insieme possibilità di dar vita a un nuovo tempo nella realtà che ci è stata data, ma che al contempo siamo chiamati a trasformare, in un presente capace di raccontare ciò che "stava per essere" e non è stato e insieme ciò che ancora non è (Zambrano 1997a, p.14)".
Numerosi elogi ho da fare nei confronti di questo libro che è un gioiello letterario prezioso di cui ogni donna dovrebbe fare sfoggio.
Se volete approfondire, oltre alla lettura del libro che vi consiglio di cuore, vi lascio il link dell'intervista che
Federica Giardini, curatrice del volume “Sensibili guerriere – sulla forza femminile”, ne parla in un’intervista a Rai.edu-Filosofia QUI
Pillole biografiche
Federica Giardini insegna all’Università di Roma Tre, è redattrice di "DWF" e di "European Journal of Women’s Studies". Collabora con Diotima ed è nel comitato direttivo di Iaph. Tra i suoi testi: "Relazioni. Differenza sessuale e fenomenologia" (2004), "Il pensiero dell’esperienza" (2008) e "L’alleanza inquieta. Dimensioni politiche del linguaggio" (2011).
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