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Natura E Cultura Editrice |
Probabilmente nessun essere umano potrà dire di non conoscere il dolore.
Lo incontriamo lungo il percorso della nostra vita e, nelle sue forme e sfumature più diverse, gioca un ruolo significativo nella nostra biografia.
Può minacciare la nostra esistenza, sconvolgerci, annientarci, ma anche rivelarci i segreti più profondi dell’essere uomini. La sua inevitabilità, la sua ineludibile presenza ci costringono a confrontarci con questa esperienza fondamentale e limite.
Come possiamo imparare a capire il linguaggio del dolore e a relazionarci con esso?
Trovare il coraggio e la forza di dare forma al proprio vivere con il dolore è un presupposto decisivo per la guarigione ed un grande sollievo anche là dove non c’è possibilità di lenimento.
Il superamento di una situazione di sofferenza equivale a un cambiamento fattivo, soprattutto un cambiamento personale. Si apre una porta nuova.
Comincia così un libro profondamente emozionante, che non saprei iniziare a raccontare se non citando per un attimo Conrad: “Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore”.
Questa lettura è stata pura sinergia tra l'autrice delle parole e la lettrice delle stesse.
"Vivere con il dolore" di Iris Paxino (tradotto dal tedesco da Elsbeth Gut Bozzetti) è un saggio che mi ha donato profonde riflessioni durante e dopo la sua lettura, esso è nato dalla ricca esperienza professionale e umana dell'autrice.
Ritorno spesso alle sue pagine trovando conforto continuo, certi libri sono fatti per essere pienezza di un vuoto, ristoro dopo una mancanza... e tale libro lo è stato per me.
L'autrice, psicologa e pedagoga, ci conduce per mano attraverso la concezione del dolore nelle sue varie forme: il dolore fisico, il dolore psicologico, il dolore spirituale; il dolore nella Storia, come esso è mutato nei tempi, dall'età del mondo antico passando per il Cristianesimo fino a giungere al dolore nell'età moderna.
"L'uomo di quel tempo vive un cambiamento di coscienza che modifica il suo rapporto con il mondo. I regni naturali non sono più animati di spirito come in passato, non sono più percepiti come impregnati da esseri divino-spirituali. Le divinità retrocedono sempre più, non guidano e non determinano più ogni accadere sulla terra: ora l'uomo sempre più lasciato a se stesso, sta di fronte al principio divino. Ora il dolore può fare da vincolo tra cielo e terra"
- cap. Il mondo culturale cristiano, pagina 33
Si tratta di un libro che vuole essere al contempo un saggio, ma soprattutto è, nella sostanza, un lavoro sulla biografia personale di chi s'imbatte in queste pagine, un lavoro che ci aiuta a comprendere in maniera più approfondita il nostro percorso di vita, in senso antroposofico, dunque comprendendo la propria funzione nell'universo.
Nel capitolo "Le parole per il dolore" mi sono incantata dinanzi a tale concetto:

A un certo punto dell'esistenza bisogna fare i conti con il dolore, dialogare con esso e non rifiutarlo nè seppellirlo in angoli remoti di sè, proprio attraverso il potere del linguaggio, interiore ed esteriore, possiamo relazionarci con esso e comprendere, sia pure con difficoltà, l'importante ruolo che il dolore svolge come fautore del progresso della nostra anima: essa rifiuta ogni tipo di stasi, tanto è vocata al cambiamento.
Come scrisse il poeta Nikolaus Lenau, per quanta compassione e conforto possiamo ricevere da chi ci è caro, il "dolore rimarrà sempre eremita in terra", sì è sempre soli dinanzi ad esso, però nel momento in cui lo si guarda negli occhi c'è possibilità di salvezza, di un'uscita luminosa, "il dolore non è tanto uno stato, quanto un accadimento", scrive la Paxino.
Sono dell'idea che certi libri vadano letti, certo si possono raccontare, come sto facendo io adesso con te che mi leggi, ma l'essenza pura è fra le righe, tra quelle che tu scorgerai, dalle parole con le quali ti nutrirai, e voltata l'ultima pagina avrai il coraggio di dire a voce alta "Chi sei tu, dolore?".
Io, fra le tante, ho scelto le mie parole...

Pillole biografiche
Iris Paxino, classe 1970, nata a Bucarest e cresciuta in Romania, Grecia e Germania, laureata in Psicologia, Lettere e Pedagogia, lavora come psicologa e consulente nel campo della biografia, tiene conferenze e seminari, promuove una psicologia orientata in senso antroposofico.
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