"Se è vero che la vita è una successione di azioni, è l'immaginazione ad ammantarci sempre di una luce nuova. Ci reinventa. L'identità - anche questa non è mia - è solo un mezzo per delimitare il proprio Io nello scorrere del tempo, nient'altro".
Ignacio è un uomo di mezza età, un padre e un marito esemplare, uno stimato professore. Un giorno, all’improvviso, scompare. Nessuno sa dove possa essere finito: non ne hanno idea l’ex moglie, i figli, tutte le persone che, a vario titolo e in misure e gradi diversi, hanno avuto contatti e relazioni con lui. Tutti si interrogano su questa scomparsa che ha incrinato un equilibrio. L’indagine, le supposizioni, le ipotesi però smuovono qualcosa nelle anime di ognuno dei personaggi costringendoli a fare i conti con la loro esistenza, con nodi irrisolti, lati oscuri e non detti sepolti nel profondo. Quello che non sono mi assomiglia è un romanzo corale, polifonico, che dell’incessante ricerca della felicità fa il suo perno narrativo e la sua poetica.
Leggendo "Quello che non sono mi assomiglia" di Gianluca Giraudo ho avuto, come primo impatto, la sensazione di trovarmi dinanzi ad un Pirandello contemporaneo, perchè mi ha vagamente ricordato le tematiche affrontate in uno dei celebri capolavori pirandelliani: "Il fu Mattia Pascal".
Sebbene gli sbocchi narrativi e il mondo di raccontare la storia siano diversi, infatti le pagine pirandelliane sono intrise di drammatico umorismo e quelle di Giraudo colme di velato dolore, simili sono le tematiche affrontate: il tema dell'identità, del doppio, della lontananza come espediente per osservare le cose con una certa oggettività e un benefico distacco.
La cosa che mi ha colpito è che il romanzo inizia a pagina -103 e finisca a pagina zero, come a segnare l'inizio di un qualcosa di nuovo, di una metamorfosi, quella del nostro protagonista Ignacio.
Attraverso le voci che compongono la storia, il lettore mette insieme i tasselli di un puzzle che pian piano viene alla luce, la dinamica della vicenda tiene alta l'attenzione, e come recita la quarta di copertina esso è "un romanzo vivido e sospeso come un quadro di Hopper, denso di personaggi nei quali non possiamo che riconoscere noi e le nostre scelte; un grande affresco preciso come una fotografia, largo come una carrellata su un paesaggio che si perde all'orizzonte. Nella spirale che condurrà ciascuno al proprio destino, qualcuno si salverà".
"Quello che non sono mi assomiglia" racconta una storia dentro altre storie, come una matrioska, legate tra loro da rapporti familiari e affettivi, pian piano si arriva al nocciolo della questione: giungere al centro della propria anima e svelare il proprio vero volto.
"A pensarci bene l'identità è tutta un'impostura"
Pillole Biografiche
Gianluca Giraudo è nato a Cuneo nel 1990. Vive e lavora a Roma. Suoi articoli sono apparsi sul Mucchio Selvaggio, Minima&Moralia e Nazione Indiana. Ha un blog personale che ospita articoli e piccoli racconti: posticci.wordpress.com. Questo è il suo primo romanzo.
Autori Riuniti è una casa editrice completamente gestita da autori
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