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Poco più di cento pagine per una lettura che è una coccola, unica nel suo genere, come solo Virginia può essere.
"Sono una snob?" si legge nel giro di un'oretta, mentre si sorseggia un buon cappuccino.
La Woolf, come sempre, riesce a creare atmosfere fortemente suggestive, come un pittore dipinge immagini meravigliose con la sua scrittura visiva, che si incollano agli occhi di chi legge i suoi scritti.
In particolare, "Sono una snob?" è un piccolo scrigno di tesori dove sono racchiusi alcuni tra i suoi preziosi saggi: "Sono una snob?", "A zonzo per le vie di Londra", "Il committente e il croco", "La macchia sul muro", "Sulla malattia", "L'attimo: una sera d'estate", "Pensieri di pace durante un bombordamento aereo", "La morte della falena".
"Forse nessuno si è mai appassionato a una matita. Ma alcune volte possederne una può diventare estremamente desiderabile; momenti in cui ci mettiamo in testa di dover avere un oggetto, un motivo, una scusa per attraversare Londra tra l'ora del tè e quella della cena.
(...)
L'ora dev'essere il tramonto e la stagione l'inverno, perché l'effervescenza di champagne dell'aria e le strade affollate sono particolarmente piacevoli in inverno".
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