"Gli uomini sono i sovrani delle proprie giornate, liberi di partire e tornare, di mangiare a casa o al caffè, di frequentare teatri e balere, di andare quando e con chi vogliono per le strade o per i parchi: questa libertà che voi date per scontata, io la bramo con tutta me stessa; questa libertà basterebbe a fare buona parte della mia felicità di essere umano e ridurrebbe notevolmente la fatica necessaria a coltivare il mio talento d'artista".
dalla quarta di copertina
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Berthe Morisot con mazzo di violette - Eduar Manet 1872 tratto da QUI |
Comincia a studiare disegno e pittura (e in seguito scultura) fin da giovanissima, prendendo lezioni dal pittore Joseph Guichard, visto che ai quei tempi le donne non potevano frequentare l'Accademia di Belle Arti, infatti l'Ecole des Beaux-Arts avrebbe aperto le porte al genere femminile soltanto nel 1897.
La scrittrice Stella Stollo ci racconta, attraverso l'espediente del romanzo, la vita di questa pittrice dimenticata, messa forse in disparte. Nonostante però sia una storia romanzata è inserita in un contesto ben documentato.
Siamo nel marzo del 1896, a un anno esatto dalla morte di Berthe, viene organizzata la prima retrospettiva a lei dedicata, con 394 opere tra dipinti e disegni, dal gallerista Durand-Ruel.
Per tre giorni gli amici più cari di Berthe, Renoir, Degas, Monet e Mallarmé, affiancati da Julie e da Edma, rispettivamente la figlia e la sorella della pittrice, lavorano senza posa per allestire l'esposizione. Rivive così la storia professionale e personale di Berthe, a cominciare dal suo primo incontro col grande artista Edouard Manet e dalla loro reciproca passione, fino al matrimonio della donna con Eugene, fratello del pittore.
La Morisot divenne moglie, madre e donna di spicco del gruppo degli Impressionisti, i pittori della luce, dell’en plein air, dei paesaggi e della vita mondana parigina, gli ideatori del colore locale, teorizzarono infatti che ogni colore influenza quello vicino e Berthe fu la vera protagonista femminile (ma è doveroso citare anche Mary Cassatt) di quel rivoluzionario movimento artistico che fu l'Impressionismo, rompendo ogni schema con il modo di dipingere accademico.
"Hai il dono di far parlare i colori. Il rosso e il nero urlano la passione, il rosa sussurra l'innocenza. L'ocra è una melodia che riscalda i colori scuri, il bianco impallidisce il rosa di pura poesia."
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"La Lettura" di Berthe Morisot 1873 |
Stella Stollo ci pone in dono un libro in cui a scrivere sembra proprio la protagonista, tanto vivide sono le emozioni descritte, si fa partecipe degli ideali, delle passioni e degli amori della protagonista e di conseguenza il coinvolgimento per chi legge è totale, ho avuto l'impressione di leggere un diario, un epistolario, qualcosa di intimo e segreto che solo le belle letture sanno creare, la Stollo ha dato viva voce a Berthe Morisot per il tramite delle parole.
"Le impressioni di Berthe" di Stella Stollo ha vinto il Premio Argentario, Primo posto Narrativa edita.
Motivazioni della premiazione:
Ambientato nella Parigi di fine ottocento, l'opera descrive l'esaltazione d'amore e la passione per l'arte al femminile nel tratteggio che se ne fa dell'Artista Berthe Morisot e delle sue opere, come suggerisce il titolo del romanzo "Le impressioni di Berthe" della scrittrice Stella STOLLO. E' lo scenario della prolifica produzione pittorica di una giovane donna, voce appassionante ma, ahinoi, isolata in un mondo prettamente maschile, ma è anche testimonianza dei sentimenti e delle speranze intime da lei sofferte. Nel racconto dunque la vita dell'artista tradotta nelle varie sfaccettature di fragilità e forza, combattuta dall'impossibile trasporto fisico col pittore Edouard Manet di cui è musa, rivive nell'originale e riuscito escamotage del ricordo e delle testimonianze degli amici durante l'allestimento nella retrospettiva a lei dedicata a un anno dalla morte. Caratterizzato da un andamento narrativo articolato, non consueto, con rapidi cambiamenti temporali, il racconto è fin dalle prime battute ed in fieri, vivace, forbito nel lessico, arricchito da aneddotica e richiami bibliografici puntuali e non perde discontinuità restando su un piano coinvolgente e brillante nel disegnare una società ormai perduta.
Il Presidente, Dott. Laura Pieroni
Associazione Culturale Metamorphosis
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