Se in una sola frase dovessi descrivere "Quella metà di noi" di Paola Cereda, prenderei in prestito queste precise parole:
Nella vita tutti noi abbiamo
un segreto indicibile,
un rimpianto irreversibile,
un sogno irraggiungibile e
un amore indimenticabile.
- Diego Marchi
Matilde Mezzalama, maestra in pensione, vive a Barriera, quartiere periferico di Torino, dopo un grave problema economico decide di ritornare a lavoro e si reinventa un nuovo mestiere, e dunque una nuova vita, che le insegnerà molto su se stessa e sugli altri.
Diventa badante, si prende cura di un anziano ingegnere e si riscopre a vivere nel mezzo di due case e di più lingue, ma soprattutto, sarà alle prese con una parte di se stessa che non credeva di dover affrontare.
E invece la vita ad un certo punto viene a presentarti il conto.
"Si chiese se ci fossero parole adatte a descrivere quella metà di noi che non viene raccontata e che continua a esistere nonostante l'imbarazzo"Matilde nasconde un segreto indicibile che ha condizionato la sua vita da un certo punto in poi, un segreto che ha mutato il rapporto con sua figlia e con chiunque le stia accanto. La sua colpa è quella di avere amato.
I segreti sono spazi di intimità da preservare, nascondigli per azioni incoerenti, fughe, ma anche regali senza mittente per le persone che amiamo. Ma cosa resta di autentico nei rapporti quando si omette una parte di sé? Dove si sposta il confine tra sentimento e calcolo?
"Abbiamo tante vite quante sono le persone che incrociamo e alle quali concediamo la possibilità di determinare un cambio di direzione o una svolta"Se Platone nel suo Simposio ci ha insegnato a cercare la nostra mezza mela, l'anima gemella che ci completa, in queste pagine la Cereda ha voluto dimostrarci che per giungere alla felicità è necessario fare pace con quella metà di noi che teniamo nascosta al resto del mondo, perchè oscura, intima, privata, a volte imbarazzante.
E' soltanto facendo i conti con questa metà incoerente, che possiamo fare pace con noi stessi e con la vita, sentirci finalmente completi accettandoci totalmente.
Se è vero che possiamo amare gli altri soltanto se amiamo noi stessi, allora il problema non è tanto trovare l'anima gemella, quanto il fatto di accordarci con quella metà di noi che meno amiamo, e sentirci completi in tal modo.
"Quella metà di noi" di Paola Cereda (Giulio Perrone Editore) è un libro che scuote, che può mettere in discussione credenze e valori, che pone interrogativi e riflessioni. Accanto alla vita di Matilde, la scrittrice ce ne presenta altre, ognuna ha a che fare con le proprie gioie e disperazioni, ne viene fuori una storia corale i cui temi comuni sono: le relazioni, i rapporti di famiglia, i problemi economici, le apparenze e il conformismo (penso alla figlia della protagonista), la diversità, l'amore, l'accettazione, la resilienza."Si sentiva vuota oppure vincente. Erano due opinioni di sè che convivevano nel profondo e che non davano mai la sensazione di essere in pace e basta"
La scrittura della Cereda è fluida, a tratti cruda e forte, si sofferma sulle descrizioni quel tanto che serve al lettore per venire a conoscenza della vita dei personaggi, dei loro fallimenti e delle loro conquiste, delle loro virtù e dei loro limiti, in modo da inquadrarli sotto vari punti di vista prima di giudicare a priori azioni e comportamenti, per conoscerli bene. Il segreto della protagonista non viene rivelato se non alla fine, e mi ha lasciato piacevolmente stupita.
Di questo libro mi è piaciuto proprio il fatto che scuote gli animi, interroga profondamente e fa capire che le scelte di ognuno non possono essere giudicate.
Quella metà di noi in ombra, solo in rari casi può venire alla luce, Matilde ci riuscirà?
Vi invito a scoprirlo.
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