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l'opera che vedete in foto è uno schizzo tratto dal Diario intimo di Frida Kahlo |
"Il culto del feto. Come è cambiata l'immagine della maternità" è un'appassionante indagine su un argomento che un tempo era ritenuto scomodo, perfino respingente.
La psichiatra, psicoanalista e neurologa Alessandra Piontelli in questo suo libro, che ho amato, ci prende per mano e ci conduce in un viaggio attraverso la moda e i costumi, la storia e le latitudini che girano attormo al mondo dei feti.
Negli ultimi tempi, il feto ha acquisito uno status iconico assurgendo a vera e propria forza identitaria, complici anche le leggi che nel tempo sono mutate, come ha di recente ribadito la Cassazione "il feto è una persona" nella sentenza n. 27539/2019 la Corte ha assunto una posizione storica, condannando per omicidio colposo un’ostetrica ritenuta negligente durante il travaglio della gestante.
Ecco, questo libro lo reputo meraviglioso proprio perchè fa luce su un argomento che, anche adesso, non c'è bisogno di fare riferimento al passato nonostante i passi da gigante compiuti, appare oscuro, un tabù. Ricerche affermano che, addirittura, il feto prova delle emozioni, ma per chi è mamma questa conferma l'ha provata sulla propria pelle anche senza evidenze scientifiche.
Ritornando al libro, la scrittrice ci parla di questo nuovo atteggiamento nei confronti dei feti e della maternità sotto tre punti di vista. Per prima cosa viene affrontata la questione da un punto di vista sociologico, qui entrano in scena i progressi tecnologici e scientifici, infatti a partire dagli anni Settanta e dal boom della Rivoluzione sessuale, gravidanza e maternità hanno avuto una trasformazione radicale. Pensiamo a quando il sesso del nascituro, in Italia, era ancora un segreto negli Anni '80, non c'era modo di saperlo, era una sorpresa riservata al momento della nascita. Negli anni duemila, invece, esiste la pratica del baby showroom e la moda dei calchi al pancione. Ecco la cultura cambi, e cambiano anche le usanze, i modi di fare e di pensare.
Viene poi adottata una prospettiva decisamente scientifica che tiene conto di come i feti crescono, si sviluppano e si comportano, i primi movimenti epoi la vita dopo la nascita. Si parla anche del tema dell'aborto, che non poteva essere escluso, anche se non lo si approfondisce in modo capillare.
Infine, si viene alla parte che ho amato di più, quella antropologica e si analizzano altre culture, usi e superstizioni, e poi culture poco toccate dalle moderne tecnologie, in cui donne incinte e bambini, e sottolineo la parola bambini, muoiono in continuazione e il feto non ha alcun valore.
Un libro che consiglio a tutti di leggere, donne e uomini, una lettura bellissima ed illuminante.
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