La mia fine estate è stata accompagnata dai racconti di Sandra Cisneros, sono stata attorniata da un coro di voci femminili che hanno raccontato le loro istantanee di vita e mi sono sentita partecipe, coprotagonista di questo cerchio di donne.
Sono pagine che riflettono la crescita da bambina a donna delle protagoniste, pagine che odorano di granturco, caffè, pane appena sfornato e patate dolci che sfrigolano su fuoco vivace.
Sono storie di donne che lottano per riprendere in mano le redini della propria vita.
Essendo un libro di racconti potete leggerlo nell'ordine che preferite, ma io vi consiglio di seguire l'ordine crescente delle pagine per gustare pienamente il crescendo di emozioni e lo sviluppo dei temi che la scrittrice ha la necessità di condividere con i lettori, primo fra tutti il fatto che i ruoli dell'uomo e della donna, sono in questi racconti, cristallizzati in rapporti di subalternità.
Disincanto e amarezza lascia in dote questo libro, ma anche tanta meraviglia. La sua scrittura è notevole, evocativa, fortemente percettiva, sinestetica.
Storie bellissime, da leggere.
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