"La parola è il mio dominio sul mondo"
In occasione oggi 10 dicembre, del centenario dalla nascita desidero condividere con voi questi spunti letterari.
Come primo approccio a tale penna meravigliosa, vi consiglio di partire dai suoi Racconti, proprio per cominciare ad assaporare la sua immensa profondità e genialità, la sua scrittura infatti procede per espansione, è “Acqua viva” alla quale non è posto confine alcuno, penetra nella sostanza delle cose e al contempo assurge a caratteristiche universali evaporando in "Un soffio di vita”, per avvolgerci interamente.
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Altra opera da cui poter cominciare (o continuare ad amarla) è il suo romanzo d’esordio “Vicino al cuore selvaggio” del 1944, scritto in giovane età e che l’ha consacrata come scrittrice talentuosa, nel quale si racconta di Joana, la protagonista di questo romanzo, di lei bambina, poi una ragazza, poi una donna. Tutto in lei affiora da «percezioni troppo organiche per essere formulate in pensieri», come in una Virginia Woolf amazzonica, arruffata e vagamente stregonesca, per citare il risvolto della copertina Adelphi.
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Un altro consiglio, per poter assaporare una Lispector totalmente inedita è “Come sono nate le stelle” una raccolta di storie e leggende del Brasile, terra e lingua da lei scelte che per osmosi le hanno modificato il sangue originario, che la scrittrice sembra ci stia narrando a voce, facendoci conoscere un varipinto scenario di personaggi e archetipi, un po' strampalati rispetto a quelli ai quali siamo abituati.
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Naturalmente, vi consiglio di leggere tutti i suoi libri, anche quelli apparentemente introvabili, per apprezzarla pienamente, nelle sue opere c'è un messaggio di fondo che le pervade tutte e le lega con un immaginario e passionale filo rosso: con la scrittura la vita prevale sulla morte, e questa sfumatura vibra più che mai nel cuore selvaggio di Clarice Lispector ed è soprattutto per questo che le sono grata e la amo.
"Scrivere è cercare di capire, è cercare di riprodurre l'irriproducibile, è sentire fino all'ultima estremità la sensazione che altrimenti rimarrebbe vaga e soffocante. Scrivere è anche benedire una vita che non è mai stata benedetta."
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