Calabria, fine anni '70.
Angiulí dall'Argentina parte per Itarica, paese natio dei suoi genitori. Ritorna dal nonno Mastru Corrà a seguito di un fatto drammatico che già è inserito in quarta di copertina: l'uccisione del fratello della ragazza, Corrado, avvenuto a Buenos Aires, per motivi inspiegabili, ma che riconducono alla Calabria per via di un biglietto fatto recapitare alla famiglia.
Ad Itarica, nome immaginario ma che corrisponde alla reale Cariati (CS), nasce la storia d'amore tra la bella Angelina e Rocco, giovane calabrese laureato in Filosofia che sceglie la vita del pescatore perché il mare è tutto per lui.
"Malura" è il racconto di una terra attraverso le sue tradizioni popolari, le sue bellezze e le sue terribili atrocità, è una storia di omertà, di occhi dietro le finestre e bocche mute, è l'incontro tra due mondi quello calabrese e quello argentino, è storia di emigrazione, di rinascite e di fallimenti, è anche un romanzo di denuncia contro la ‘ndrangheta e contro la violenza in generale.
Qui troverete pagine che vi faranno sorridere e pagine che vi accartocceranno lo stomaco.
La lettura scorre veloce, è un libro avvincente, ma al contempo dà anche modo di fermarsi a riflettere, ho adorato leggere i termini in lingua dialettale perché lì si cela la vera anima di un popolo, la scrittura di Perri è densamente poetica, intrisa di tradizioni popolari, si percepisce nettamente l'amore viscerale e terragno per la sua terra. Malura è un termine che come invoca il nome stesso ha una connotazione negativa, sottolinea quella contingenza nefasta e folle capace di annebbiare la ragione e segnare l'esistenza degli individui e persono dei popoli. Queste pagine sono il racconto della stratificazione di malure che si intrecciano l'una all'altra nel dolore nella fatica del riscatto e nella speranza, ma sono anche una commovente preghiera per la felice ossessione del mare.
Consigliatissimo, perché insegna a non rinnegare nulla della vita, neppure il tempo della sofferenza.
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